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68ª edizione





03.30.2016
IL PRESIDENTE PALAGI: «IN VISTA UN PRELIMINARE DELLA VIAREGGIO CUP IN SUDAMERICA»
VIAREGGIO. Quattordici anni di presidenza del Centro Giovani Calciatori, altrettanti da manager e organizzatore della Viareggio Cup. Alessandro Palagi (nella foto col direttore sportivo Fabio Paratici della Juventus) si è messo sulle spalle un evento a livello giovanile di caratura mondiale. Sessantotto anni di storia danno spessore e carisma ad una manifestazione che regala emozioni e spettacolo ben oltre il campionato Primavera e ben oltre la Coppa Italia di categoria. L'aria che si respira alla Viareggio Cup è particolare perchè si tratta del primo vero test in vista del professionismo, un concentrato di calcio da vedere e da gustare in due settimane o poco più. Non tutti lo hanno capito tanto da «consigliare» una rivoluzione che il CGC ha raccolto con il solito spirito collaborativo, ma pare non intenda proseguire nelle prossime edizioni per ragioni oggettive: «Sette cambi sono troppi, torneremo a cinque e ritorneremo ai 45 minuti canonici per tempo. Abbiamo constatato che alla fine dei conti, nella ripresa si gioca poco più di dieci minuti effettivi. Questo non è il calcio che vogliamo proporre. I giovani migliori devono avere tempi e modi per esprimersi al meglio, nelle attuali condizioni non è possibile. Il gioco è troppo spezzettato. Diciamo che abbiamo sperimentato ancora una volta... ma basta e avanza».

 

 

Il presidente Palagi, secondo carattere prende le situazioni di petto e mette sulla bilancia la sua esperienza: «Intanto abbiamo vinto la battaglia dei campi. Ora sono tutti in buone condizioni, giocabilissimi. Quello di Viareggio, finalmente sembra davvero da Serie A. Le critiche del passato erano giuste, abbiamo rimediato alla grande. Dei cambiamenti consigliati e attuati, pensiamo invece di mantenere le date attuali. Un clima migliore aiuta tutti, organizzazione e società ospitate. Dovremo però verificare bene la concomitanza degli impegni delle nazionali giovanili azzurre e in base a queste fissare il periodo della Viareggio Cup. Sono convinto che un compromesso si possa trovare, il torneo merita di avere i talenti migliori».

 

Presidente, a La Spezia nella semifinale tra i padroni di casa e la Juventus c'erano 2500 spettatori, si è mossa quasi una città intera. Di contro la città di Viareggio sembra dormiente, finalissima a parte: «Intanto sono contento che si torni a giocare allo stadio dei Pini, emigrare, come è successo due volte in pochi anni, non è bello. Prima di tutto dispiaceva a noi dell'organizzazione. Certo la città sembra in uno stato di sonnolenza. Il Torneo è importante per Viareggio, per quello che comporta. C'è la Rai per due settimane che batte chiodo sul territorio, poi c'è l'indotto che arriva di conseguenza alla manifestazione. I viareggini non si rendono conto di quanto sia appetita la Viareggio Cup anche da altre località e non solo in Italia».

 

Si vocifera di un preliminare di Torneo da svolgersi in Sudamerica: «Sono quattro anni che stiamo parlando di questa novità: Viareggio Cup-Edizione America. Le trattative sono avanzate e magari fin dal prossimo anno avremo quattro squadre straniere eccellenti, frutto di selezioni locali. Il meglio insomma».
Il tutto per alzare la qualità dei club stranieri: «Certo la Youth League non ci aiuta nelle scelte, in passato abbiamo avuto nomi eccellenti, ci riproveremo magari con l'aiuto della Federazione e della Lega».

 

La Viareggio Cup come materia di studio: «In questa edizione abbiamo avuto l'onore di collaborare con l'Università di Pisa. Cinque studenti hanno seguito il torneo a tutti i livelli, agonistico e organizzativo. Poi due convegni con il Liceo Sportivo di Viareggio. Insomma non solo calcio, siamo attenti anche al sociale e al territorio. I giovani non giocano solo a calcio, il futuro è fatto anche di altre cose».

 

La finalissima tra Juventus e Palermo è stata una novità assoluta: «La Juventus ha vinto con merito, ma il Palermo non è stato da meno, visto che è stato in partita quasi fino alla fine, a significare che il calcio Primavera se coltivato bene regala i suoi frutti anche con soli giovani italiani e i rosanero erano tutti nati in Italia. Finale riuscita anche per il pubblico accorso allo stadio, che conferma ancora una volta che la Viareggio Cup come interesse supera di gran lunga le altre competizioni di categoria. Siamo soddisfatti, perchè anche in questa edizione abbiamo seminato per il futuro. La stessa Juventus come società ha riconosciuto che il torneo va sostenuto e supportato, il tutto sempre in favore dei giovani».

 

Per chiudere il presidente Palagi fa una riflessione personale: «Forse è giunto il tempo per preparare la strada ad altri. In questo momento mi sento un presidente pro tempore, nel senso che sto riflettendo sui miei impegni futuri in ambito torneo. Quattordici anni di volontariato a questi livelli sono tanti e stressanti. Abbiamo fatto molti passi in avanti come organizzazione e come comunicazione. Tutto si può migliorare, ma chi eventualmente verrà al posto mio, troverà una strada già ben tracciata».

 




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