Una rivoluzione, un cambiamento epocale. Al 68° squillo di tromba, la Viareggio Cup passa dal periodo del Carnevale al periodo dei ramoscelli d'ulivo. Semifinale a Pasquetta e due giorni dopo, il 30 marzo, la finalissima. Un Torneo più lungo di due giorni, per meglio modulare il calendario, consentendo maggiori tempi di recupero. Concesse ancora più sostituzioni, da cinque a sette, perfino tempi da 40' invece dei canonici 45'.
Il Centro Giovani Calciatori ha voluto questo cambio di rotta sotto la spinta della Lega (società) e della stessa Federazione. La filosofia dell'adeguamento alle nuove esigenze, comunque non cambia lo spirito della contesa calcistica giovanile più antica del mondo. Date e regolamento fanno parte di novità importanti, ma il nostro storico scopo corre sempre sugli stessi binari che da sempre hanno favorito il lancio delle nuove leve del calcio italiano ed internazionale.
La nostra speranza è quella di regalare ai giovani e ai club che li gestiscono, un momento di confronto tecnico e agonistico tale da consentire valutazioni fondamentali anche sul piano comportamentale ed educativo. Ci ha fatto molto piacere che un campione come Claudio Marchisio, ricordando i suoi 20 anni con la Juventus, ci abbia citato con affettuosa riconoscenza. Per la Viareggio Cup parlano i fatti, i numeri e i campioni che hanno vissuto momenti indimenticabili come appunto Marchisio. La nostra storia e la voglia di andare avanti si alimentano anche di gratitudine. Al nostro fianco come sempre la grande squadra di Rai Sport che con la sua comunicazione televisiva porta nelle case di tutti partite di calcio dal sapore antico, una rarità da non perdere.
ALESSANDRO PALAGI
Presidente del CGC